La 6/a Divisione corazzata Sudafricana all’attacco degli avamposti della linea Gotica a Nord- est di Pistoia difesi dalla 362/a Divisione di fanteria Tedesca. Nello specifico si fronteggiarono da un lato elementi del 956°Reggimento Germanico e dall’altro i Sudafricani con gli Indiani del 4th/13Frontier force rifles. Regolamento Rapid Fire, scala 1/72.
Prefazione e retroscena storico –militare.
E’stato sicuramente lo scontro più significativo combattuto sul nostro Appennino che ha visto contrapposti il 956°Reggimento della 362/a Divisione di fanteria Tedesca da un lato ed elementi della 6/a Divisione Corazzata Sudafricana ( precisamente 2 unità dell’ Undicesima Brigata Corazzata) dall’altro.Le unità in questione erano gli Imperial light horse Kimberley’s (Sudafricani) e il 4th/13 Frontier Force Rifles(Indiani)rispettando così il frequente interscambio di forze in uso nelle truppe del Commonwealth.
Il Generale Heinz Greiner,comandante della 362/a Tedesca ha un solo reggimento degno di questo nome e nei punti cardine,Pozzo del Bagno è uno di questi ,ci manda solo i migliori.Quelli del 956°sono i sopravvissuti della battaglia di Cisterna,avvenuta sulla strada per Roma ,dove la sua Divisione perse due Reggimenti in una volta sola(il 954°e il 955°).I due nuovi ricevuti dopo quella catastrofe (1059° e 1060°)sono composti da Tedeschi reduci dal fronte Russo e da Russi Caucasici arruolati negli <ost-
La conquista delle posizioni di Monte Acuto e Poggio Alto toccherà alle truppe Indiane incorporate nella Divisione.Il giorno 11 settembre i Kimberley’s prendono posizione sulla linea di partenza Santomato-
Mentre sul Pozzo del Bagno quota 1045(il monte ha 2 quote 1045 e 1040 molto vicine tra di loro) venne presa dai Sudafricani(18 settembre) al contrario del la 1040 rimasta in mano Tedesca.Il 20 settembre la 362/a si ritirò lasciando piccole pattuglie della 16/a SS Reichfuhrer in copertura.
Notizie tratte dal libro”Sulla linea del fuoco” di Daniele Amicarella-
La linea di combattimento Indiana dei FFR (Frontier Force Rifles) guidata da Alessandro Pardini è partita con il battaglione classico* di Rapid fire schierato sul centrosinistra per investire sia Poggio Alto che i primi rilievi di Monte Acuto mentre Alessandro Bolognesi ha condotto una unità analoga** ma diversamente strutturata sul fianco destro dell’apparato difensivo Germanico (della consistenza grossomodo di un battaglione di fanteria), il tutto supportati da una batteria di artiglieria e da un carro Sherman (impiego assai limitato vista la zona operativa). La prima serata ha visto la perdita di un Bren carrier incappato su un campo minato e di circa una compagnia di fanteria Indiana persa sotto i colpi di mortaio e dei tiratori scelti Tedeschi. Questi ultimi devono registrare la perdita di circa una mezza compagnia di fanteria. Alla fine della prima contesa il Comandante Tedesco (Ivan Giusti e Claudio Roscilde) si sono dichiarati soddisfatti dell’esito dei primi scontri, d’altro canto gli alleati si dichiarano sicuri di scardinare, superati i primi contrafforti appenninici, le linee difensive della 362/a divisione della Wehrmacht.
Turni 11-16 del 27-03-2013
Questa seconda fase della battaglia ha visto continuare la spinta Indiana su entrambe le direttrici Monte Acuto-Poggio Alto, privilegiando al momento principalmente la prima investita da gran parte della forza di combattimento FFR. Al momento una delle due quote di Monte Acuto è caduta in mani Punjab con le residue forze Tedesche presenti in ritirata mentre sul Poggio Alto l’attacco è bloccato, respinto da una decisa resistenza dei Granatieri Tedeschi, grazie sia al largo impiego di mortai ed mg sia alle estreme difficoltà di avanzata dovuta all’asprezza del territorio. Pesantissime le perdite FFR (equivalenti ad oltre tre compagnie di fanteria contro circa una Tedesca) che hanno portato il primo battaglione ad un test di morale(superato). Credo che difficilmente gli Indiani riusciranno a conquistare entrambi i rilievi, vedremo se il Comando Alleato del Pardini riuscirà a prendere adeguate contromisure per mettere in difficoltà i Granatieri di Ivan.Il problema Alleato è principalmente derivato dal fatto di poter contare solo marginalmente sull’aiuto della componente corazzata e quindi nella forzata necessità di prendere rischi nell’avanzare sotto il tiro delle armi Tedesche ma anche dalla presenza di campi minati e di ostacoli quali reticolati che concorrono nel rallentare l’azione di attacco.Per loro sostanzialmente l’aiuto principale ,una volta evidenziatisi i centri di fuoco nemici,è dato dall’artiglieria che per ovvie ragioni non sempre è celere e precisa nell’intervento.
Turni 17-18 del 03-04-2013
Battaglia decisa velocemente in favore dei Tedeschi visto che l’unità Indiana già pesantemente falcidiata dalle perdite non ha superato i test di morale ed è stata quindi costretta al ritiro. Questo se da un lato ci rende consapevoli delle enormi difficoltà incontrate dagli attaccanti dall’altro ci pone il problema(risolvibile*) di riadattare gli organici in campo al fine di creare le condizioni di vittoria come effettivamente avute dalle controparti storiche.
*Attraverso una componente più adeguata di artiglieria e di armi di supporto in appoggio alla fanteria.
Giuseppe Maddaloni