La battaglia navale di Lissa

 

La battaglia navale di Lissa

Innanzitutto una breve introduzione:  la battaglia navale di Lissa avvenne durante la terza guerra di indipendenza che vide confrontarsi il Regno d’italia e la Prussia contro l’Austria. Poco meno di un mese prima l’esercito italiano era stato sconfitto nella battaglia di Custoza del 24.6.1866 e il governo (nella persona del ministro della marina De Pretis) sollecitava l’ammiraglio Conte Carlo Pellion di Persano a prendere l’iniziativa: infatti, a causa dei travolgenti successi prussiani, si stava prospettando un accordo tra Francia e Austria per la cessione del Veneto all’italia, ma non si voleva arrivare a tale risultato senza una vittoria militare.

Oltretutto la flotta italiana sembrava sulla carta molto più forte di quella austriaca. Dopo varie indecisioni e contro il parere di Persano, fu deciso di occupare la base navale dell’isola di Lissa, pensando, come poi avvenne, che la flotta austriaca sarebbe uscita da Pola per difenderla. La mattina del 21.7.1866 la flotta austriaca apparve in prossimità dell’isola, cogliendo la flotta italiana dispersa a causa delle operazioni contro le fortificazioni e all’imperizia di alcuni suoi comandanti. Solo parte delle corazzate italiane partecipò allo scontro mentre la flotta austriaca si impegnò a fondo, coinvolgendo anche il suo naviglio minore. In poco più di un’ora di combattimento una corazzata italiana venne affondata (Re D’Italia) e un’altra (Palestro), in preda a un incendio, sarebbe saltata in aria qualche ora dopo. La flotta austriaca non ebbe perdite di navi anche se molte vennero danneggiate. Dopo un primo scontro le flotte si riordinarono ma nessuna delle due tentò seriamente di riprendere la battaglia. La terza guerra di indipendenza si sarebbe conclusa poco dopo, con la cessione del Veneto dall’Austria alla Francia che lo avrebbe poi passato al Regno d’Italia.

L’idea di preparare uno scenario dedicato alla battaglia navale (o scontro, come dicono alcuni, vista la brevità) di Lissa del 21.7.1866 nacque a primavera 2020: il nostro socio Stefano P. sapeva che la Spithead miniatures  (https://www.facebook.com/spitheadminiatures/) stava per ristampare il loro set di navi dedicato alla battaglia e lanciò l’idea, ottenendo subito l’adesione di altri due soci. La battaglia di Lissa si colloca in un periodo poco frequentato dai wargamer:  pur corrispondendo all’introduzione di grandi novità in ambito navale come il vapore e le corazzature, in quel periodo non sono avvenuti scontri di particolare rilievo che coinvolgessero le flotte di nazioni importanti, tranne, appunto, il caso di Lissa. Il periodo è poco frequentato anche per la scarsità dei modelli: i modelli nelle scale destinate al wargame (1/700-1/1200-1/2400) riguardano soprattutto la guerra civile americana. Per quanto riguarda l’offerta per Lissa essa è limitata ai modelli in scala 1/2400 della Hallmark (sono moto piccoli) e a quelli della Spithead la cui reperibilità è però un problema: infatti la casa inglese li produce solo su ordinazione e solo quando ha raggiunto un numero minimo di richieste (10).

Noi siamo stati fortunati, quando Stefano li ha contattati avevano quasi completato gli ordini e abbiamo ricevuto i modelli tra fine 2020 e inizio 2021. In attesa delle navi abbiamo raccolto documentazione sia per la loro pittura sia riguardo lo scontro e le rispettive marine. In fondo all’articolo si trova la bibliografia che abbiamo consultato, oltre a una serie di fonti online tra cui vorrei citare il forum di Modellismo.net per la qualità delle ricerche e dei modelli esposti (https://www.modellismo.net/forum/).

Stefano si è occupato della pittura della flotta Austriaca, io e Sandro di quella italiana. Le navi della Spithead hanno lo scafo in resina, mentre alberi, ciminiere, boccaporti ecc sono in  metallo. La qualità è buona anche se c’è qualche piccola imprecisione che è stato semplice rimediare (Es. sull’Affondatore sono presenti due torrette di comando corazzate quando ne è documentata solo una). Abbiamo provveduto a dipingere le navi con colori acrilici e lavaggi, secondo la documentazione raccolta. Per il sartiame abbiamo usato del filo di cotone, mentre per le griselle (quella specie di reti che permettono di salire sugli alberi) abbiamo usato del tulle da bomboniere opportunamente ritagliato e dipinto. Vista la piccola dimensione dei modelli (gli scafi più grandi non superano i 9cm di lunghezza) non è stato un lavoro semplice, anche perché nessuno di noi è un modellista navale esperto. Come basi abbiamo usato delle stampe di scie di navi su cartoncino plastificato, riportanti le bandiere delle due marine, il nome del vascello e i suoi dati essenziali.

Per il tavolo marino abbiamo utilizzato i 4 pannelli di 1mtx1mt già in possesso del nostro club

Per stimolarci, ci siamo posti come obiettivo di portare lo scenario a Empoli Games che si sarebbe tenuta il 23-24 Ottobre 2021. Come sempre si sarebbe trattato di un tavolo “a partecipazione”, ovvero lo avrebbe potuto provare chiunque fosse stato interessato.

Lo scenario vede in campo circa 40 navi e per poterlo giocare in un tempo ragionevole per una convention (3 ore) abbiamo cercato un regolamento molto semplice che però rappresentasse correttamente alcune caratteristiche della guerra navale dell’epoca.

La scelta è caduta sul regolamento “Broadside & Ram” di David Manley (https://www.wargamevault.com/product/185447/Broadside-and-Ram): il regolamento è dedicato proprio alla guerra del 1866, è molto semplice e più della metà delle pagine è dedicata a  un sistema “campagna” per gestire una campagna navale in adriatico. E’ però ben calato nel periodo, ad esempio tiene conto della scarsa capacità di comando degli alti ufficiali italiani e permette di differenziare la mobilità delle varie formazioni navali (linea di fila, linea di fronte, per scaglioni).

Prima ancora di completare le navi abbiamo provato il regolamento, usando delle fiches al posto dei modelli. Grazie a queste partite di prova abbiamo deciso di adottare qualche piccola modifica, ad esempio abbiamo introdotto il fumo, caratteristica principale dello scontro e che contribuì alla grande confusione nella mischia tra le navi. Per equilibrare lo scontro abbiamo permesso alla forte squadra del Viceammiraglio Albini di partecipare al combattimento, anche se lo scenario è rimasto sempre molto complicato per gli italiani.

Siamo quindi riusciti a portare lo scenario alla manifestazione come programmato, lo abbiamo giocato tre volte in due giorni e tutte e tre le volte hanno vinto gli austriaci, più o meno nettamente. Lo scenario è stato molto apprezzato da chi lo ha provato e abbiamo vinto il “Traiano di bronzo”, ovvero ci siamo classificati terzi nella classifica dei migliori tavoli presenti (quasi trenta).

 

Bibliografia:

  • Iachino, “La campagna navale di Lissa”, Il saggiatore 1966
  • Gay, “Le navi di linea italiane 1860-1875”, Ufficio storico della Marina Militare 2011
  • VV, “Profili Vol. I” in Storia della Marina Militare, Fabbri Editore 1981
  • Bertoldi, “Lampi sul Mare” Vol. 4, in Miles, Fabbri Editore 1985
  • Freivogel, “The battle of Lissa”, Despot Infinitus 2017
  • Konstam, “European ironclads 1860-1875”, Osprey Publishing 2019
  • 198, 214 e 215 “Storia Militare” 2010 e 2011